Hanno vinto il X Trofeo Internazionale Città di Roma di Robotica nella categoria Dance Secondary alla RomeCup 2016. A maggio, alla Maifest, serata inaugurale della Fiera SPS IPC Drives Italia, hanno ricevuto la menzione speciale “per l’integrazione multidisciplinare” alla prima edizione delle Olimpiadi di Robotica. E alla ventesima edizione della RoboCup a Lipsia salgono sul podio dei campioni del mondo nella categoria RCJ OnStage Secondary.
Sono gli studenti dell’IIS Cipriano Facchinetti di Castellanza (Varese), protagonisti dell’appassionante progetto Aurat, acronimo per “Aggiungi un robot a tavola”: Davide Anfuso, Gianmario Casula, Mattia Bruno, Valentina Squizzato, Luca Tartaglia, Andrea Cappone, Giacomo Savazzi, Nicholas Colzani, Simone Tognella, Matteo Caon e William Coppola. Il loro coach è il docente Loris Pagani.
Per tre di loro, Davide, Gianmario e William c’è un altro importante appuntamento: il 9 avranno l’esame orale di maturità: “Ci presenteremo con la maglia azzurra della nazionale. La nostra nazionale…”, scherzano con la giornalista Alessandra Toni che firma la prima intervista ai campioni sul magazine Varese News.
«Siamo arrivati il 28 giugno e abbiamo gareggiato 4 giorni – racconta Davide Anfuso – è stata un’esperienza bellissima, faticosa che ci ha impegnato molto. La concorrenza era agguerrita e la giuria preparata e meticolosa».
Per quattro giorni, dunque, i 12 studenti del Facchinetti hanno lavorato per migliorare e perfezionare il loro spettacolo che vedeva l’unica ragazza, Valentina Squizzato, muoversi sul palcoscenico e danzare con un frigorifero, una abat-jour, un orologio a pendolo, piccoli robot dalla straordinaria animazione che ha impressionato i giurati: « Abbiamo battuto la Germania di pochissimi voti soprattutto grazie alla parte tecnica – ha commentato Gianmario Casula – La complessità dello spettacolo, però, è stata importante».
Giorni di massima concentrazione: «Gli avversari di Messico e Brasile erano veramente temibili – racconta Davide – con i brasiliani abbiamo stretto una forte amicizia: il loro spettacolo era bellissimo, sicuramente più del nostro. Ma noi eravamo più tecnici. La Cina ha portato un serpente incredibile: perfetto nella meccanica ma noi eravamo più precisi nella programmazione». Casula: «La complessità dello spettacolo, però, è stata importante».
Quattro giorni di massima concentrazione: «Gli avversari di Messico e Brasile erano veramente temibili – racconta Davide – con i brasiliani abbiamo stretto una forte amicizia: il loro spettacolo era bellissimo, sicuramente più del nostro. Ma noi eravamo più tecnici. La Cina ha portato un serpente incredibile: perfetto nella meccanica ma noi eravamo più precisi nella programmazione».
Insomma, un vero gioco di squadra che ha visto collaborare le diverse anime del Facchinetti con tutte le sue diverse specialità.
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La maglia azzurra sul podio di Lipsia: il Facchinetti vince il mondiale di Robocup
I ragazzi di Aurat con il docente Loris Pagani in Campidoglio per la RomeCup 2016.
L’innovazione a scuola raccontata da Loris Pagani