Il direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale, Alfonso Molina, che nelle precedenti edizioni della partita di calcio solidale “Io ci sono” è sempre sceso in campo a Roma, quest’anno è impegnato nella prima edizione della sfida a Catania (vedi la news #Iocisono a Roma e Catania). E dalla città siciliana Alfonso manda un messaggio di saluto a tutti i protagonisti della Giornata mondiale del rifugiato. La lettura è affidata a Francesca Del Duca.
Buon pomeriggio a tutti da Catania, dove sono quest’anno per celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato 2016.
Mi dispiace molto non essere con voi a Roma, come in tutti gli anni passati, perché questo meraviglioso evento di solidarietà interculturale ha raggiunto nuovi livelli di partecipazione, come deve essere in un periodo di grande incertezza e di nuove sfide come quello che stiamo vivendo. Sono però anche felice di vedere che la crescita dell’evento Io Ci Sono mi abbia portato per la prima volta in un’altra grande città italiana, Catania, per consolidare la profonda solidarietà che ci impegna.
Ci troviamo in un momento cruciale, in un bivio. Siamo chiamati a scegliere quale tipo di persone vogliamo essere e come vogliamo vivere, in quale tipo di paese. Possiamo scegliere di vivere nella paura, diffidando di chi è diverso da noi, e così veniamo meno alla nostra responsabilità di tendere una mano a chi abbandona la propria terra per sopravvivere. Oppure possiamo dare il meglio di noi con uno sforzo collettivo, affrontando tutte le difficoltà, per aprire una nuova strada di speranza a chi ci chiede aiuto.
Noi, tutte le persone riunite quest’anno a Roma e a Catania, sappiamo da che parte stiamo e da che parte vogliamo essere; siamo con determinazione dalla parte di un’umanità migliore, della solidarietà e della speranza. Per questo diciamo con forza: Io Ci Sono!
Buona partita a tutti!
Alfonso
Nel video l’inizio dell’evento con il saluto di Ugo Melchionda, presidente del Centro studi e ricerche Idos, che ha ricordato i dati del rapporto annuale Global Trends dell’Unhcr (vedi 1 persona su 113 costretta alla fuga nel mondo: le migrazioni forzate raggiungono i livelli più alti di sempre).